E poi c’è la Pallamano Mestrino: intervista ad Anita Rubin e Maya Ponchio

Per l’ottava intervista della rubrica “E poi c’è la Pallamano Mestrino” si raccontano oggi Anita Rubin e Maya Ponchio, entrambe classe 2005.

Anita Rubin, centrale dell’Under 15

Domanda: Quando avete cominciato a giocare a pallamano e perché?
Anita: Io ho iniziato a giocare 5 anni fa, quando ero in quinta elementare. È stato, per me, amore a prima vista. Mi è piaciuto da subito perché è un gioco vivace, non ci si annoia e lo trovo uno sport completo.
Maya: Come Anita ho cominciato anch’io nel 2015, in quinta elementare. Erano venuti alcuni allenatori a scuola, per alcuni incontri promozionali, a insegnarci le basi della pallamano. Queste lezioni mi sono piaciute subito, così ho cominciato a fare i primi allenamenti in una squadra. La cosa è andata avanti e mi sono appassionata sempre più alla pallamano, e ora sono al Mestrino.

D: Inizialmente giocavate nel vostro paese, in una squadra mista. Successivamente vi siete dovute spostare a Mestrino. È molto impegnativo spostarvi per poter giocare?
A: A dir la verità non abitiamo poi così lontano da Mestrino. Siamo in quattro compagne che vengono dallo stesso paese e ci organizziamo per i trasporti. Sicuramente sarebbe stato più semplice per noi giocare vicino a casa, ma gli orari di allenamento non erano dei migliori. Alla fine, è stato un giusto compromesso.
M: Per come la vedo io, più che impegnativo è divertente perché il viaggio lo faccio con compagne di squadra che sono anche mie amiche. Ci conosciamo da molto tempo e in ogni viaggio succede sempre qualcosa di diverso. Anche queste piccole occasioni per stare insieme sono un modo per fare gruppo.

D: Quale ruolo ricoprite nella squadra?
A: Diciamo che ormai il mio ruolo è abbastanza definito: con la mia squadra gioco nelle vesti di centrale, anche se nell’Under 20 ho giocato anche come ala sinistra.
M: Pur essendo destrorsa, mi piace giocare nel ruolo di ala destra e, visto che nella nostra squadra abbiamo una sola mancina, può tornare utile alle mie compagne.

D: Entrambe, come scuola, avete scelto un indirizzo sportivo: quali sono i vostri progetti futuri?
A: Ho scelto una scuola a indirizzo sportivo perché sono una persona energica e mi piace provare qualsiasi tipo di sport. Vien da sé che da grande vorrei rimanere in questo mondo quindi mi piacerebbe fare la fisioterapista, per poter seguire gli atleti, o fare l’allenatrice in qualche società sportiva.
M: La mia volontà sarebbe quella di trovare un lavoro che mi permetta di rimanere nell’ambito sportivo, potrebbe essere come insegnante di eduazione fisica, o eventualmente come fisioterapista.

Maya Ponchio, ala destra dell’Under 15

D: Prima di una partita, sappiamo quanto sia importante l’alimentazione: bisogna trovare qualcosa che dia la giusta carica senza appesantire il fisico. Che piatto mangiate di solito prima di un match?
A: Prima di una partita cerco di mangiare carboidrati, che mi danno il giusto apporto di energia per affrontare lo sforzo. In genere mangio pasta. Tra il primo e il secondo tempo, poi, è immancabile una barretta ai cereali, che mi aiuta a ricaricare le batterie.
M: Prima di un incontro, cerco di mangiare cibi che contengono zuccheri e carboidrati: riso, pasta, patate… E non rinuncio mai a una tazza di caffè, per darmi la giusta carica.

D: Una vostra caratteristica comune è il non riuscire a stare con le mani in mano. Come siete riuscite a sfogarvi in questo periodo di quarantena forzata?
A: Per mia fortuna ho un giardino molto grande che mi offre spazio per muovermi all’aria aperta, e il bel tempo mi ha agevolato nel farlo. Ho cercato di allenarmi con costanza, anche se in compagnia è tutt’altra cosa. Sono inoltre la più grande di tre figli e soprattutto con mio fratello ho potuto giocare a rugby o a calcio e così sono riuscita a sfogare un po’ la tensione di questo lockdown.
M: In questo periodo di stop forzato mi sono mancati gli allenamenti e le partite. Ho cercato comunque di fare esercizio fisico per non perdere il tono muscolare, tentando poi di distrarmi guardando film e serie tv.

D: Maya, lo scorso anno hai partecipato ad alcuni allenamenti con l’Area 3. Pensi sia stata un’esperienza formativa?
M: Certamente sì. È stata un’esperienza formativa perché ho potuto confrontarmi con ragazze di altre squadre e imparare cose nuove. Credo che qualsiasi atleta che abbia avuto la possibilità di fare questo tipo di esperienza torni a casa con qualcosa in più rispetto a quando è partita.

D: Anita, tu sei tra le campionesse nazionali Under 19 in carica: qual è il tuo più bel ricordo legato a questa esperienza?
A: Sicuramente l’aspetto più bello è aver potuto approfondire la conoscenza con le ragazze più grandi. L’essere riuscita a inserirmi e fare squadra con loro non era una cosa scontata, vista la differenza di età. Mi hanno fatto sentire parte del gruppo. Tutto il contesto poi era particolare: giocare per il titolo Nazionale Under 19 non è da tutti i giorni. È stata sicuramente un’esperienza che non dimenticherò.

D: Non si può non notare che tra voi ci sono moltissime cose in comune: amate lo stesso sport, siete compaesane , state facendo lo stesso percorso scolastico e siete indirizzate anche nello stesso mondo lavorativo. Anita, una qualità che ammiri in Maya? E tu Maya, cosa ammiri di Anita?
A: Se penso a una qualità nel gioco penso al fatto che riesca a tirare dall’ala destra. Non è facile per chi gioca fuori mano è lei lo fa molto bene. Se penso a una qualità del suo carattere direi la simpatia. Quando c’è lei nel gruppo ci si diverte sempre.
M: Per conto mio una grande qualità di Anita è l’astuzia. Penso che, grazie a questa sua dote, farà strada nella vita e riuscirà a raggiungere traguardi importanti. Glielo auguro di tutto cuore.

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