E poi c’è la Pallamano Mestrino: intervista a Giorgia Chiarotto

Nuovo appuntamento con “E poi c’è la Pallamano Mestrino”: nell’intervista di oggi facciamo due chiacchiere con Giorgia Chiarotto, classe 2002, portiere dell’Under 20.

Domanda: Quella del 2002 è stata un’annata un po’ “sfortunata” per la Pallamano Mestrino, sei rimasta l’unica rappresentante della tua classe ma nonostante questo non hai mai mollato. Cosa significa per te la pallamano?
Giorgia: La pallamano ormai fa parte della mia vita. È da dodici anni che ci gioco e, oltre a divertirmi, rappresenta la mia principale valvola di sfogo.

D: Quest’anno l’Under 20 si era aggiudicata la possibilità di andare alle finali Nazionali, per difendere il titolo conquistato al termine della scorsa stagione. Come hai vissuto la notizia della sospensione di tutti i campionati?
G: La notizia della sospensione di tutti i campionati è stata una pillola amara da mandar giù. Per come era stato strutturato il campionato Under 20 di quest’anno, con due concentramenti e poi le finali, non vedevo l’ora di poter giocare. Passare dal fare un campionato che ti occupava tutti i weekend ad uno che ti impegna solo 4 giornate in una stagione è un po’ demotivante. L’allenamento è positivo ma poi è bello mettersi alla prova anche in partita.

D: Un paio di anni fa, hai partecipato a un evento importante con la Nazionale Under 16, vuoi raccontarci un po’ la tua avventura e cosa ti sei portata a casa da questa esperienza?
G: Nel 2018 sono stata scelta per partecipare con la Nazionale Under 16 al 13° Mediterranean Handball Championship che si è svolto in Montenegro. Non ci conoscevamo tanto perché non avevamo avuto molte occasioni per allenarci insieme, ma giocare le partite ha contribuito a far affiatare la squadra. In quella settimana ho compiuto anche gli anni perciò è stato un doppio regalo per me. Questa esperienza mi ha insegnato a non abbattermi mai, a cercare di reagire sempre per superare ogni difficoltà.

D: Negli ultimi anni hai giocato in porta, ma non è stato il tuo primo ruolo: come hai deciso di passare da giocatrice di movimento a estremo difensore?
G: Sono passata da ala a pivot e poi a portiere. Diciamo che, prima di specializzarmi nel mio attuale ruolo, non avevo le idee chiare. Ho voluto provare qualche allenamento dei portieri per arrivare a capire che questo era effettivamente il posto giusto per me.

D: Qual è un pregio del tuo carattere e quale invece un difetto?
G: Solitamente, le mie amiche si lamentano che sono troppo competitiva e che non mi piace perdere, quindi faccio di tutto perché ciò non succeda. Mi descrivono anche come una persona impulsiva, sotto certi punti di vista. Se io dovessi scegliere un mio difetto però direi che sono testarda. Un pregio che credo di possedere invece è la disponibilità: sono sempre pronta a dare una mano quando ne ho l’occasione.

D: Quali sono i tuoi progetti futuri per quanto riguarda la pallamano?
G: Spero proprio che tutta questa situazione finisca in fretta per poter tornare a giocare il prima possibile. Vorrei poter crescere tecnicamente e poter migliorare alcuni aspetti del mio carattere. Il mio obiettivo sarebbe quello di poter giocare in A1, di potermi guadagnare la fiducia della squadra dimostrarmi all’altezza delle aspettative. Essendo la più piccola, sarebbe motivo di grande soddisfazione per me. Non nego che mi piacerebbe essere richiamata per qualche altra esperienza in Nazionale, ma per ora penso solo a ritornare a giocare con le mie compagne.

Condividi: