Serie A Beretta: gran colpo di mercato per l’Alì-BestEspresso Mestrino, arriva Angela Cappellaro

Si chiude col botto la campagna di rafforzamento dell’Alì-BestEspresso Mestrino, che riporta tra le sue fila il pivot classe 1995 Angela Cappellaro dopo nove anni trascorsi lontano da casa tra Roma (con il progetto federale Futura) e la Norvegia (con lo Skrim Kongsberg).

Ciao Angela, bentornata. La tua ultima apparizione in gialloverde risale al 2011: raccontaci in breve le tue esperienze lontano da Mestrino.
Le mie ultime esperienze in maglia gialloverde sono state la Finali Nazionali di categoria Under 16 prima e Under 18 poi, a Teramo nell’estate del 2011. Dopodiché ho aderito al progetto Futura per tutta la durata dello stesso (5 anni), dove ho potuto vivere di pallamano, dedicandomi sia a migliorare dal punto di vista tecnico, sia a confrontarmi con il livello della pallamano internazionale, partecipando a campionati come quello sloveno, ungherese, tunisino e diverse amichevoli in altri paesi. Questo percorso mi ha dato una base solida per poi, una volta concluso il progetto, continuare la mia strada sportiva nel club norvegese Skrim Kongsberg, dopo una sorta di provino iniziale fatto di allenamenti/test insieme a quella che poi sarebbe stata la mia futura squadra. Lì ho iniziato partendo dalla prima divisione, per raggiungere poi la promozione alla fine della seconda stagione e quindi avere la possibilità di giocare nel massimo campionato norvegese il terzo anno. L’ultimo anno invece, a causa della retrocessione dalla massima serie, abbiamo rigiocato in prima divisione e anche il nostro campionato si è dovuto interrompere verso marzo a causa dell’emergenza Coronavirus.
Cosa ti ha spinto a tornare a Mestrino?
Il rientro in Italia non è stata una scelta facile. Il club dove giocavo ha avuto una crisi economica che, sommata a una seconda retrocessione, mi ha portato a scegliere di cambiare. Poi la problematica sanitaria dovuta alla pandemia non ha facilitato le cose, anzi. Credo che in questo momento particolare sia difficile avere una visione chiara della situazione. Per cui ho deciso di affrontare un periodo in Italia che mi permetta tra l’altro di essere più vicino alla mia famiglia, cosa molto importante per me, e che mi dia una certa stabilità in un anno che di stabile ha ben poco. Per cui, una volta scelto di rimanere in Italia, la decisione di giocare a Mestrino è stata abbastanza immediata soprattutto perché è la società dove sono “nata” come atleta e alla quale ora ho la possibilità di restituire quello che ho imparato in questi anni.
Quale pensi possa essere il tuo contributo alla squadra? Che tipo di giocatrice sei?
Domanda difficile. Quello che sarà il vero contributo che darò alla squadra lo dirà poi il campo. Di certo, come ho detto prima, vorrei mettere a disposizione quello che ho imparato in questi anni dove ho vissuto la pallamano a 360 gradi. E poi mi ritengo una giocatrice a cui non piace risparmiarsi. Ho sempre sostituito quelle che possono essere carenze tecniche o fisiche con tanta volontà, testardaggine e duro lavoro. Questa mentalità mi ha sempre portato avanti senza farmi suggestionare dall’avversario: anche quest ultimo ha due gambe e due braccia come me e giochiamo con la stessa palla, quindi non c’è motivo per cui io possa pensare di non batterlo.
Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
I miei obiettivi stagionali sono sicuramente, come squadra, riconfermare la zona playoff in classifica e poi andare a giocarli a testa alta. Di certo non dobbiamo prendere sotto gamba niente e nessuno, ma allo stesso tempo penso sarà fondamentale entrare in campo in ogni partita con la volontà di vincerla. Personalmente invece voglio concentrarmi nel mantenere una buona forma fisica e continuare a lavorare su me stessa per migliorarmi.
Qual è secondo te il segreto per creare un gruppo vincente?
Non credo esistano “segreti” per creare un gruppo vincente. Penso piuttosto che ci voglia una buona programmazione di base, una società che lavori in modo serio ponendo l’attenzione su tutto il sistema e non sull’immediato, e una persona alla guida della squadra che creda nei giocatori che ha e che li porti a lavorare con costanza e dedizione verso un obiettivo comune.
Per finire, una piccola curiosità: a quale giocatrice ti ispiri?
La risposta può probabilmente risultare scontata: a me piace molto, per caratteristiche tecniche e caratteriali, il pivot norvegese Heidi Løke. La sua perseveranza e continua fame di migliorarsi l’hanno portata a essere la migliore nel suo ruolo pur non essendo partita come un “giovane talento”. Questo, insieme poi allo stile di gioco, mi hanno sempre affascinato e dato la conferma che sei tu a decidere chi vuoi essere nella vita come nello sport.
Ad Angela va il nostro più caloroso bentornato, e il nostro più sincero augurio di un’ottima stagione con i nostri colori.
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