Mercato, Alì-Best Espresso Mestrino presenta Nahomi Marquez

Poche ore dopo l’ufficialità del tesseramento di Gaja Vinci, l’Alì-Best Espresso Mestrino può finalmente annunciare il terzo colpo di mercato: Nahomi Marquez Jabique, terzino classe 2000 di nazionalità cubana, è ufficialmente una giocatrice gialloverde, mettendosi già a disposizione di mister Lucarini e delle compagne per l’inizio del campionato. Andiamo a conoscerla meglio.

Ciao Nahomi, benvenuta a Mestrino. Parlaci un po’ di te.
Ho iniziato a giocare a pallamano all’età di 10 anni alle elementari, dove ho avuto un buon rendimento nelle competizioni per bambini. Poi dai 12 ai 16 anni ho frequentato la scuola sportiva EIDE, dove ho ottenuto le mie prime medaglie a livello provinciale e nazionale. Nel 2017 ho iniziato a far parte della Nazionale cubana, dove ho fatto molta esperienza grazie all’aiuto di allenatori e compagne di squadra. Abbiamo partecipato a diverse competizioni, abbiamo conquistato medaglie di bronzo ai Giochi Centroamericani-Panamericani, siamo andati ai Mondiali in Giappone nel 2019. Insomma ho avuto ottime esperienze con la Nazionale e altre ne verranno. Ho già avuto l’opportunità di giocare qui in Italia, e ora con Mestrino so che sarà un contributo in più alla mia carriera e un’opportunità per crescere ancora di più come atleta e persona.

Cosa ti ha portato a venire a Mestrino?
Con la pandemia, tutti i Paesi hanno avuto i propri svantaggi, alcuni ne sono usciti prima di altri e questo è successo anche a Cuba… Ho passato troppo tempo senza poter scendere in campo, senza poter vedere le mie compagne di squadra, non potevamo allenarci. Sono stati quasi due anni molto brutti per noi, quindi non avevo nessun contratto, ero libera: Mestrino si è fatto avanti, mi è piaciuta l’idea ed eccomi qui, pronta per giocare, grazie a loro!

Hai già giocato in Italia: conosci già qualcuna delle tue nuove compagne?
Avendo giocato a Ferrara due anni fa le ho incrociate in campo. Le conosco già tutte, mi piacciono molto e soprattutto mi fanno sentire a casa: da quando sono arrivata mi hanno integrato nel gruppo, mi aiutano in tutto quello che non capisco visto che ancora non parlo molto bene la lingua, ma piano piano ci stiamo capendo. Qui sono tutti molto carini con me.

Che tipo di giocatrice sei? Quale contributo pensi di poter dare alla squadra?
Nonostante la mia giovane età ho avuto belle esperienze sotto ogni punto di vista e posso contribuire alla squadra con tutto quello che ho imparato, e anche imparare da loro. Sono una giocatrice esigente con se stessa, nelle partite sono molto diversa dall’allenamento, mi piace sentire quell’energia! Spero di fare abbastanza per le ragazze, di essere alla loro altezza nel gioco e giocare sempre per vincere: questa è la mentalità che dobbiamo avere.

Che obiettivi ti poni per questa stagione, dove disputerai anche la EHF European Cup?
Innanzitutto tanta concentrazione, il mio obiettivo fondamentale è riuscire a fare bella figura con la squadra nella EHF European Cup, visto che non ho mai avuto l’occasione di giocarla e sarebbe un bel traguardo. Ma anche tanta fiducia in me e nella squadra: ci stiamo preparando insieme per dare una buona impressione a tutti coloro che ci seguono e per poter realizzare insieme il sogno di questa stagione. Per ultimo ma non meno importante, non dimenticare di divertirci perché questa è l’essenza del gioco.

Qual è per te il segreto per creare un gruppo vincente?
Credo che il segreto sia nel modo in cui l’allenatore prepara psicologicamente le sue atlete (il suo gruppo), nella fiducia che dà loro. Dico questo perché ci sono squadre che a prima vista hanno tutte le qualità del mondo per essere vincenti, ma quando si tratta di stare in campo ti rendi conto che non sono abbastanza preparate. D’altro canto ci sono altre squadre che non lo danno a vedere, ma sono così psicologicamente preparate da far spavento. Per questo posso dire che tutto sta nella preparazione psicologica che lo staff tecnico fornisce alle giocatrici.

C’è qualche giocatrice a cui ti ispiri maggiormente?
Sì, la giocatrice a cui mi ispiro di più è… Nahomi Marquez, perché dà sempre tutto quello che ha. Tutti abbiamo un idolo o una figura che vogliamo imitare, ma io mi ispiro solo a me stessa perché sono l’unica che può capire il sacrificio e la dedizione che ho: per questo motivo cerco di migliorarmi ogni giorno un po’ di più. Vedo tanti bravi atleti con grandi prospettive e mi dico che posso farcela, posso allenarmi e dare il massimo anche quando tutto va storto. Sono l’unica persona che mi dirà ‘dai, puoi farcela!’. Per questo e per tante altre cose sono la mia più grande ispirazione sportiva, mentre al di fuori dello sport la mia ispirazione si chiama María Regla Jabique Bello: mia madre.

La Società desidera ringraziare Nahomi per aver accettato di far parte della famiglia gialloverde, e le augura le migliori soddisfazioni con la sua nuova maglia.

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